Nella Casa del Ghiro, vent’anni di suggestioni

IMG_2553Non ricordo quando sono stata alla Casa del Ghiro la prima volta. Ma fu la prima di una lunga serie. Me ne sono innamorata subito.
Sapete cosa succede?  Ti si riempiono gli occhi di colori, e le narici di profumi. E lì ti restano per giorni. Sapete, c’è un periodo dell’anno in cui il glicine fiorisce e l’arco sotto cui si passa sembra essere uscito da un film che ricorda Alice nel Paese delle Meraviglie.
Ma dalla famiglia Donnarumma te lo devi aspettare. L’architetto e sua moglie Angela hanno occhi lungimiranti e modi gentili. Lello e Paola, i loro figli, sono le loro appendici, il loro raccolto, il loro futuro.
Alla Casa del Ghiro da quel giorno di almeno quindici anni fa, sono ritornata sotto diverse spoglie… ho fatto anche da guida ai bimbi durante le fattorie didattiche.
Insegnavo ai bimbi a fare il pane e formaggio e li portavo a visitare la montagna di fronte che d’inverno ospita il presepe vivente. Un’esperienza incredibile. Ci sono stata da cliente. Ma ci sono stata soprattutto da amica.
L’amicizia che mi lega a Paola é profonda e sincera. È una donna eccezionale, generosa e gentile.
E siccome volevo farle un regalo, per tutte le feste e le occasioni gioiose che mi ha donato lei, ho inviato un collega di redazione per testimoniare con occhi non coinvolti dall’amicizia, quanto bella è la struttura, e l’aria de La casa del ghiro. (fp)IMG_2526

Quando arriviamo alla Casa del Ghiro è ancora presto; per la verità noi siamo puntuali, ma l’occasione dev’essere di quelle importanti, di quelle che fanno passare in second’ordine l’esigenza di cominciare in perfetto orario. Lo si avverte nell’aria e nella frenesia dei preparativi che ci circonda, nella cura nei dettagli, negli allestimenti curati in ogni particolare.La prima impressione è di quelle che non ti aspetti. Intanto perché diversamente dal consueto la struttura è raggiungibile piuttosto facilmente, e non si deve ricorrere alla forza di quattro ruote motrici (avercele!) per giungervi, diversamente da tanti agriturismi. Poi, perché quel ci circonda è veramente magnifico. La sensazione è di trovarsi in un luogo elegante, ma d’una eleganza discreta, sobria, non ostentata, in grado di coniugare l’aspetto rustico della casa colonica, della fattoria, con i crismi di una ospitalità che sa informarsi al buon gusto. Si sente di trovarsi in una grande casa, e tal è la Casa del Ghiro, una grande casa cresciuta insieme alla storia della famiglia che la ospita e la conduce.

veniamo accolti con la cifra d’una ospitalità perduta la cui persistenza, di tanto in tanto, fa gran piacere riscontrare ancora.

I bambini – l’invito della gentilissima Paola era stato esteso ai componenti più piccoli della famiglia – vengono subito provvidenzialmente fagocitati da un paio di gentilissime animatrici. Non li avremmo più rivisti, a meno d’andarli a cercare noi stessi. Ne approfittiamo per scoprire il posto,  perlustrarlo, farlo nostro. Non sembrava così grande di primo acchito, ma non sono davvero le dimensioni: i più livelli sovrapposti, i terrazzamenti, le serpentine lo rendono più grande di quanto in effetti non sia, e passeggiare per i suoi viali è piacevole e rilassante, scortati ai lati da splendidi giardini di ortensie fiorite e multicolori.

Della fattoria non possiamo rendere adeguata testimonianza, ma c’è: c’è la mucca, c’è l’asinello, c’è lo stagno delle anatre e l’orto e tutto quanto ci si aspetta di trovare in un agriturismo che si rispetti. Si fa ora di pranzo, inizia la festa, e facciamo brevemente conoscenza con Paola: veniamo accolti come s’accoglie invero l’amico e non l’amico dell’amico, con la cifra d’una ospitalità perduta la cui persistenza, di tanto in tanto, fa gran piacere riscontrare ancora.

IMG_2578Il cibo è di par suo adeguato alle premesse e alle aspettative: un trionfo di sapori e d’abbondanza, che affonda radici profonde nel dirsi della tradizione contadina che, malgrado ogni anelito di rinnovamento in direzione dell’hotelling più avanguardista, tuttora si respira ovunque in fattoria, e che ne è tratto e pregio  indiscusso.

Non abbiamo avuto in questa breve incursione che qualche suggestione di cosa possa offrire un soggiorno alla Casa del Ghiro. La lasciamo con la promessa di ritornarci per parlarvene ancora e più compiutamente. 

Ad maiora, Paola! Possano i vent’anni moltiplicarsi e farsi, con le medesime soddisfazioni (non troppo presto), duecento e anche più!

E voi, volete andarci a cercare ristoro? Fateci un salto, e per info andate qui.
(mm)

Francesca è una tarantella. Non sta ferma un attimo... Sarà il mare, il Vesuvio, il sole, il sale e il pepe ma è una che non si arrende mai! A seconda delle esigenze diventa una community manager, una cake designer o una raccontastorie! Ha scritto per noi Ma non era un cupcake?, ed ora la sua rubrica è "Viral" fateci un salto!