

Quando arriviamo alla Casa del Ghiro è ancora presto; per la verità noi siamo puntuali, ma l’occasione dev’essere di quelle importanti, di quelle che fanno passare in second’ordine l’esigenza di cominciare in perfetto orario. Lo si avverte nell’aria e nella frenesia dei preparativi che ci circonda, nella cura nei dettagli, negli allestimenti curati in ogni particolare.La prima impressione è di quelle che non ti aspetti. Intanto perché diversamente dal consueto la struttura è raggiungibile piuttosto facilmente, e non si deve ricorrere alla forza di quattro ruote motrici (avercele!) per giungervi, diversamente da tanti agriturismi. Poi, perché quel ci circonda è veramente magnifico. La sensazione è di trovarsi in un luogo elegante, ma d’una eleganza discreta, sobria, non ostentata, in grado di coniugare l’aspetto rustico della casa colonica, della fattoria, con i crismi di una ospitalità che sa informarsi al buon gusto. Si sente di trovarsi in una grande casa, e tal è la Casa del Ghiro, una grande casa cresciuta insieme alla storia della famiglia che la ospita e la conduce.
veniamo accolti con la cifra d’una ospitalità perduta la cui persistenza, di tanto in tanto, fa gran piacere riscontrare ancora.
I bambini – l’invito della gentilissima Paola era stato esteso ai componenti più piccoli della famiglia – vengono subito provvidenzialmente fagocitati da un paio di gentilissime animatrici. Non li avremmo più rivisti, a meno d’andarli a cercare noi stessi. Ne approfittiamo per scoprire il posto, perlustrarlo, farlo nostro. Non sembrava così grande di primo acchito, ma non sono davvero le dimensioni: i più livelli sovrapposti, i terrazzamenti, le serpentine lo rendono più grande di quanto in effetti non sia, e passeggiare per i suoi viali è piacevole e rilassante, scortati ai lati da splendidi giardini di ortensie fiorite e multicolori.
Della fattoria non possiamo rendere adeguata testimonianza, ma c’è: c’è la mucca, c’è l’asinello, c’è lo stagno delle anatre e l’orto e tutto quanto ci si aspetta di trovare in un agriturismo che si rispetti. Si fa ora di pranzo, inizia la festa, e facciamo brevemente conoscenza con Paola: veniamo accolti come s’accoglie invero l’amico e non l’amico dell’amico, con la cifra d’una ospitalità perduta la cui persistenza, di tanto in tanto, fa gran piacere riscontrare ancora.
Il cibo è di par suo adeguato alle premesse e alle aspettative: un trionfo di sapori e d’abbondanza, che affonda radici profonde nel dirsi della tradizione contadina che, malgrado ogni anelito di rinnovamento in direzione dell’hotelling più avanguardista, tuttora si respira ovunque in fattoria, e che ne è tratto e pregio indiscusso.
Non abbiamo avuto in questa breve incursione che qualche suggestione di cosa possa offrire un soggiorno alla Casa del Ghiro. La lasciamo con la promessa di ritornarci per parlarvene ancora e più compiutamente.
Ad maiora, Paola! Possano i vent’anni moltiplicarsi e farsi, con le medesime soddisfazioni (non troppo presto), duecento e anche più!