Ferite a morte, lacrime da coccodrilli

Teatro Asioli Correggio (RE) 1/11/2013 Orsetta dè Rossi in: "FERITE A MORTE"

Si inizia forse con un gesto sgarbato, una parola di troppo. Che poi diventano più frequenti. Un tono di voce che si alza, una porta che sbatte, cose così. Dopo capita che un pretesto qualsiasi faccia alzare ancora un po’ il tiro: il rimprovero diventa grido, a sbattere è un piatto rotto in terra. Poi succede che per un motivo o l’altro il grido diventa urlo, il piatto si rompe vicino ai piedi, andandosene lui ti spinge via.

E’ geloso. E’ stanco. Lavora duramente. E’ disoccupato. E’ nervoso. E’ un periodo stressante. Fa così perché mi ama.

Poi avviene che il contatto diventa più frequente, e più duro. Una spinta, uno strattone, uno schiaffo.

Gli è scappato. Ha perso il controllo. Mi ha promesso che non succederà più.

Ma lo schiaffo diventa un pugno, una tirata di capelli, e queste sono botte, botte vere, percosse che non si possono perdonare perché percuotono l’anima. Ma lo stato di soggezione ormai c’è, e così può continuare per anni. E si tollera. Perché in fondo, lui mi ama.

Che tutto quello non è amore ce lo raccontano Lella Costa, Orsetta dè Rossi e Rita Pelusio in Ferite a Morte, lo spettacolo per la regia di Serena Dandini che, sulla falsa riga dell’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, vuole dare voce intorno al tema della violenza sulle donne a chi voce non ne ha più, perché le botte hanno armato le mani dell’uomo o fatto delle mani un’arma.

Ma lo schiaffo diventa un pugno, una tirata di capelli, e queste sono botte, botte vere, percosse che non si possono perdonare perché percuotono l’anima.

In un paradiso immaginario si avvicendano le storie delle protagoniste, poche tra innumerevoli  figlie, mogli, sorelle, fidanzate attuali ed ex che hanno pagato con la vita la cultura della supremazia di genere. Donne vittime della violenza mannara perpetrata da coloro in cui si riponeva affidamento, padri, mariti, fidanzati, fratelli; persone che avrebbero dovuto proteggerle, ma che l’hanno uccise ad esito di una escalation di violenza domestica che è tanto silente quanto disperato e inascoltato è il grido di chi la subisce.

Donne vittime di femminicidio che si raccontano in dialoghi postumi, drammatici ma anche ironici e leggeri, perché ciò che è accaduto non possa accadere ad altre; uno spettacolo creato affinché le voci di queste donne inascoltate possano riemergere dal silenzio e farsi vive con la cruda verità delle loro storie irrisolte, nella speranza che questo possa esser d’aiuto a sollevare l’urlo di chi ha ancora una bocca per urlare. Lo consigliamo.

FERITE A MORTE
di Serena Dandini
con Lella Costa, Orsetta de’ Rossi e Rita Pelusio

Attualmente al Teatro Bellini di Napoli. Info qui.

facciunsalto.it è un progetto di giornalismo partecipativo nato nel 2013. Si occupa di informazione goliardica con un taglio emozionale. Qui non si trova cronaca, né politica, né attualità, ma contenuti d'evasione, d'introspezione, di leggerezza. Vi scrivono con passione oltre trenta autori, da ogni parte d'Italia e da tante parti del mondo.