Ardente Passione, il Postino ritorna da Neruda

IMG_1791Se esiste un continuum culturale tra la letteratura, il teatro e il cinema, uno dei primi insegnamenti che ne ho tratto è di non vedere mai il film ispirato a un’opera prima d’averne visto la piece teatrale, o d’averne letto il libro. All’esperienza di lettura, infatti, è sotteso uno sforzo cognitivo e di fantasia che ci permette di far vivere dentro di noi i personaggi narrati, e di vestirli, udirli, vederli, mediandoli con noi stessi e la nostra intimità.

Un film visto dapprima inevitabilmente contaminerebbe l’incontro intimo col libro

Un film visto dapprima inevitabilmente contaminerebbe l’incontro intimo col libro, perché le esperienze sensoriali suggerite dal regista sarebbero già impresse nella nostra memoria, e il libro non farà più parte di noi, ma non ne risulterà, infine, che un compromesso tra quella che sarebbe stata la nostra visione, e quella del regista. Il cammino non deve mai procedere a ritroso, perché l’esperienza di lettura risulterebbe contaminata in quella fantasia che ne è propria. Prima il libro, poi la scena, infine il film.

Il Postino è l’eccezione: quando ho letto l’opera prima di Skármeta non ho avuto a pentirmi d’aver precedentemente visto il capolavoro di Massimo Troisi: tale è l’altezza e la poesia del film, che la piece, poi anche libro, cui s’è ispirato pare piuttosto ispirarvisi: esso ha arricchito la storia, più che sminuirla, come spesso accade, e a leggere il libro vien piuttosto voglia di ritornare al cinema.

IMG_1837Ma l’Ardente Passione messa in scena al Teatro il Primo non è davvero da meno, pur essendo davvero ostico l’ispirarsi a Napoli all’acme artistico di Massimo Troisi; nella sua aderenza al testo originale riesce a non far rimpiangere, e a fare anzi ricordare con piacere la storia che dalla cilena Isla Negra è stata trapiantata a Salina dalla regia cinematografica, e ne rappresenta un degnissimo tributo.

Il ricorso a dialoghi molto diretti e una particolare intesa col pubblico sono gli ingredienti che rendono particolarmente gustosa la rappresentazione diretta da Costantino Punzo.

Un intenso Aurelio De Matteis e una freschissima Fortuna Liguori, nei panni di Mario e Beatrice sapranno far rivivere con tenerezza e sensualità l’ardente passione che è cifra stilistica dell’opera prima come delle derivate, essendo le vicende di Neruda, e i contesti storici, letterari e politici non altro che una cornice sullo sfondo di una non comune storia d’amore e d’amicizia.

 

L’idea di creare amuse .it è stata sua. Ma è il suo unico merito, tutto il resto è opera di tanti altri. Non va mai a dormire se non è morto di sonno. Scrive dalla tenera età; ama viaggiare, scoprire, conoscere. Emozionarsi.