Al teatro Politeama di Napoli, in Via Monte di Dio 80, è stato rappresentato, sabato 8 febbraio 2020, “Bianco su bianco”, per la rassegna “Confini Aperti”, progetto che conferma e consolida il partenariato tra Teatri Associati di Napoli e il Teatro Augusteo.
Tre appuntamenti unici con il contemporaneo al Teatro Politeama, un viaggio attraverso i diversi linguaggi della scena. Dopo “Bianco su bianco” proseguirà sabato 21 marzo 2020 alle ore 21:00 con “Sorry, Boys” e infine, sabato 18 aprile 2020 sempre alle ore 21:00, Roberto Zappalà torna a Napoli con una prima assoluta in Campania: Instrument Jam”, che vedrà in scena 7 danzatori e 3 musicisti.
Bianco, il colore della purezza, il colore delle pagine vuote sulle quali è possibile scrivere una nuova storia oppure una poesia, bella, lieve, delicata, importante, quasi giocosa
Bianco su bianco, Bianco, il colore della purezza, il colore delle pagine vuote sulle quali è possibile scrivere una nuova storia oppure una poesia, bella, lieve, delicata, importante, quasi giocosa. E “Bianco su bianco” è stata una poesia tra le più belle ed emozionanti che io abbia mai sentito.
Un racconto che è stato una carezza, accompagnato dal suadente accento portoghese di Helena Bittencourt, bravissima attrice brasiliana. In scena anche Goos Meeuwsen, nei panni di un volenteroso ma impacciato tecnico di palcoscenico.
Fantastica intesa la loro. Un equilibrio di gesti e parole che sembrava spontaneo e non frutto di un testo studiato, provato e mandato a memoria. Ma dopotutto è questo che fanno gli attori, quelli bravi. Ti raccontano la finzione senza essere bugiardi. C’era tanto di drammatico nella narrazione di “Bianco su bianco”, eppure quanta pura dolcezza è arrivata al pubblico, composto anche di tanti bambini. I quali hanno solo recepito l’aspetto favolistico della storia di Uggero, così lo chiamava quella bella e simpatica signora bruna sul palco. La rivincita di Uggero su un destino poco generoso, su un’esistenza che gli aveva imposto risposte prestabilite alle domande sul perché tante ferite adornassero il suo corpo.
Quanta abilità nella stesura di un testo capace di parlare su registri diversi contemporaneamente: gioco divertente per i bambini, amara realtà, orrore per gli adulti. Un bambino non può sapere che esiste il bene se ha sempre ricevuto male e violenza. Uggero ha difficoltà ad accettare l’amore, non può credere che esista un bene senza interesse. Ma sarà proprio l’amore a salvarlo, a dargli la possibilità di vivere come tutti avrebbero il diritto di fare. Uggero diventerà adulto, ed avrà una vita piena di luce, finalmente, luce mirabilmente simboleggiata dal bosco di lampadine accese tutte insieme sulla scena.
Spettacolo suggestivo, ricco di bellezza, iniziando da una recitazione inedita, originale
Spettacolo suggestivo, ricco di bellezza, iniziando da una recitazione inedita, originale, dove l’intensità della drammaturgia è passata attraverso il filtro degli strepitosi attori sul palco, che hanno saputo, con assoluta credibilità, alternare momenti assolutamente comici ad altri cocenti e spaventosi. Ma quanta tenerezza sono riusciti ad infondere, quanta consolazione hanno tributato al ricordo del piccolo Uggero. Commovente.
Gran bella prova. Scroscianti gli applausi, meritatissimi.
Abbiamo visto “Bianco su bianco” al Teatro Politeama di Napoli
Si ringrazia l’ufficio stampa
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