Juorne, angoscia di una madre

È un tema ostico, quello scelto da Diego Sommaripa in Juorne, andato in scena nell’ambito della fortunata e tradizionale rassegna Teatro alla Deriva, ideata da Giovanni Meola.

Ci sono temi difficili da affrontare, che affondano denti e unghie nell’animo, che spesso tendiamo a evitare, incapaci come siamo di affrontare il dolore. Allontanandoci, crediamo di esorcizzarlo.

un piccolo capolavoro estivo, che riconferma la rassegna e consacra l’interprete

Ma il dolore esiste – e insiste – e s’incarna perfettamente in Chiara Vitiello, moglie abbandonata e madre di un figlio disabile. Le si incarna e le si addice perfettamente, incerta ospite della zattera sul lago, incerta come la vita che non è stata clemente con lei.

Si percepiscono nel testo e nella interpretazione il disagio e i sentimenti contrapposti; amore e dolore, tensione e pietà si sentono letteralmente stridere, e la resa sembra essere sempre dietro l’angolo.

Un monologo intenso e sofferto, che l’attrice napoletana ha saputo far proprio, mettendo in scena un piccolo capolavoro estivo, che riconferma la rassegna e consacra l’interprete.

Teatro alla deriva ci aspetta con altri appuntamenti al chiar di Luna.
Non mancate, per ricominciare a frequentare il teatro e portare sostegno a chi lo produce.

Abbiamo visto:

Journe
alle Terme-Stufe di Nerone
con Chiara Vitiello

nell’ambito della rassegna Teatro alla Deriva 2021
direttore artistico Giovanni Meola
Per info e biglietti, qui

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L’idea di creare amuse .it è stata sua. Ma è il suo unico merito, tutto il resto è opera di tanti altri. Non va mai a dormire se non è morto di sonno. Scrive dalla tenera età; ama viaggiare, scoprire, conoscere. Emozionarsi.