Contrade dell’Etna: da Franchetti a Franchetti

di Giulia Beccaria

Ben quindici anni fa, esattamente nel 2008, Andrea Franchetti diede vita ad una manifestazione, Le Contrade dell’Etna, che ha accompagnato la crescita dei vini del vulcano. Furono edizioni entusiasmanti: un’idea vincente perché ha permesso, da un lato, ai produttori di confrontarsi e di scambiare idee sui propri vini e, dall’altro, a critici e appassionati di scoprire nuovi stili enologici.

Proprio come un vino dell’Etna, Contrade si è caratterizzato per un’evoluzione costante. Nella prima edizione del 2008 le aziende presenti erano solo 38 ; oggi, sono oltre 90. È cambiata varie volte la location dell’evento: dal salone della cantina di Passopisciaro di Andrea Franchetti, alle cantine Graci, per poi approdare nel 2017 al Castello Romeo di Randazzo, sino ad arrivare, oggi, al Picciolo Golf Club. Per la prima volta, peraltro, dopo due anni di interruzione per via della pandemia, l’evento si è tenuto in un grande resort, a dimostrazione della grandezza raggiunta non solo in termini numerici, ma anche e soprattutto per via dell’interesse suscitato in produttori e appassionati.

Grazie a Contrade si possono assaggiare i vini delle diverse annate di ben 133 contrade disseminate per i 4 versanti

È, forse, un altro dei lasciti di Franchetti, sebbene postumo: una manifestazione nata per conoscere in profondità un territorio complesso e affascinante come l’Etna, con i suoi versanti, le contrade e le parcelle. Grazie a Contrade si possono assaggiare i vini delle diverse annate di ben 133 contrade disseminate per i 4 versanti di Idda, come viene chiamata l’Etna dalla gente del posto, forse per esorcizzare il pericolo di vivere su un vulcano attivo.

Così facendo, metaforicamente, si scava attraverso gli strati dei molteplici suoli che caratterizzano i terroir, per comprendere l’essenza dei suoi vini e raccontarla attraverso l’amore e la passione che il territorio ha insinuato nelle persone che lo vivono.

La XIII edizione è stata la prima segnata dall’assenza del suo fondatore, ricordato con una commemorazione d’apertura curata da Attilio Scienza, enologo di fama mondiale e tra i maggiori esperti al mondo di vitivinicoltura. La sua prolusione L’Etna, il vino: un grande mosaico, ha fornito interessanti chiavi di lettura del territorio etneo proponendo la valorizzazione delle contrade con le loro caratteristiche distintive mediante menzioni geografiche aggiuntive, come già avviene in altre territori fortemente vocati dalla viticultura, ad esempio nelle Langhe.

metaforicamente, si scava attraverso gli strati dei molteplici suoli che caratterizzano i terroir, per comprendere l’essenza dei suoi vini

Il giorno di apertura è stato caratterizzato inoltre da quattro sessioni di approfondimento tenute da uno dei maggiori conoscitori del territorio etneo e dei suoi vini, Federico Latteri, che ha dissertato dei bianchi del 2019, i rosati del 2020 e i rossi del 2019 e del 2017 grazie alla partecipazione di circa una cinquanta cantine. Molto partecipate, le masterclass hanno permesso di indagare meglio l’eterogeneità e la complessità dei vini dell’Etna.

Così come il vulcano è sempre in fermento e continua a eruttare nuove bottiglie, una nuova iniziativa è stata inaugurata col  debutto di Contrade – off, manifestazione ispirata alla condivisione e al convivio com’era nella visione pioneristica immaginata e realizzata da Franchetti nel 2008.

La comunicazione è partita da Whatsapp con un messaggio che recitava: “Nella frenesia del business, non c’è tempo per le emozioni, ma nel vino l’emozione è tutto!”, poi ripostato sui altri canali social. Un evento non ufficiale con la formula del secret party, il cui luogo d’appuntamento è stato rivelato pochi minuto prima dell’evento, nuovamente una cantina, come era accaduto quando Contrade nasceva in contrada Calderara a Randazzo, presso l’azienda agricola Filippo Grasso, con un’unica condizione necessaria per entrare: portare del vino da condividere.

L’idea, che ha preso il nome di ConTRADEoff, e che nulla ha avuto a che fare con l’organizzazione ufficiale ha sancito però, il successo del format ufficiale e, in modo complementare, ha offerto un momento di approfondimento ed incontro ai fortunati invitati, ricordando a tutti i presenti l’intento e lo spirito del suo fondatore: convivio, condivisione, partecipazione. Un Contrade, quindi, dedicato ad Andrea Franchetti che ci ha mostra come la cosa più importante di tutte non è immaginare senza uno scopo ma ideare con l’intento di cambiare, trasformare, creare, innovare, e lasciare una traccia profonda dietro di sé. La traccia dell’Etna che caratterizza i suoi vini.

Ph.: Migipress