La commedia dell’arte si esprime al Tram con un nuovo Pulcinella, che si vede reinterpretato, dopo aver smarrito la strada del protagonismo sul palcoscenico, nello spettacolo “Con Licenza dei superiori- dentro la maschera nera”.
Battute spontanee e mimiche incandescenti, che raccontano il popolo napoletano agli spettatori mettendo in scena prevalentemente i sentimenti, resi palpabili dalla interpretazione di Antonio Gargiulo, perfettamente a proprio agio nonostante la complessità che questa maschera comporta. Attraverso i personaggi tipici della napoletanità del ‘600, sono sul palco anche Sara Saccone, Vito Pace, Antonia Baiano, Emiliana Bassolino e Stefano Quisisana, protagonisti di altrettante maschere.
Di quali sentimenti parliamo oggi? Di quelli appartenenti al popolo, che si fa beffa del potere delle gerarchie, attraverso l’ironia popolare che, come insegna Pulcinella, può portarci a salire gradini alti e lontani se solo sappiamo nascondere dietro una maschera le emozioni, come il conflitto dell’amore con il potere.
Il rapporto del protagonista col potere, col quale deve sempre e inevitabilmente confrontarsi, è di duplice natura: grazie alla maschera ottiene il lasciapassare che lo emancipa, ma questa condizione è, allo stesso tempo, ribaltata dall’indole di un’anima ribelle, che vede nello sberleffo il suo salvacondotto.
Il ‘600 vede contrapporsi al progresso della società la quotidianità: si tratta di un progresso destinato a non arrestarsi più, e i cui sviluppi ritornano in auge anche oggi, mantenendo la stessa dialettica delle abbaglianti cose grandi contro la purezza di quelle piccole.
La dialettica servo-padrone è sovvertita dal potere della maschera
Quest’opera mette in scena il popolo profano, ambasciatore di sentimenti antichi, che si scontrano con chi viene al mondo assetato di potere. La dialettica servo-padrone è sovvertita dal potere della maschera, che ci insegna a preservare la mimica delle emozioni: indossandola Pulcinella si nasconde da una società che ci ha resi ingiustamente diversi, ma che col gioco può renderci se non uguali, sicuramente più forti.
La maschera valorizza Pulcinella nella società e con se stesso: se di scena c’è il Don Giovanni, nelle sue opere di seduzione, Pulcinella è inibito di fronte al ruolo della donna: la maschera gli consente un timido distacco, la capacità di rifugiarsi in se stesso e di ascoltare il proprio sé prorompente. Così, quando il caso vuole illuderci con tante diverse possibilità, possiamo dare ascolto alla nostra indole.
Il potere può strozzare con un cappio la vita, ma non il sangue vivace delle emozioni. Sono sicura che se vi ponessi per domanda di connettere a un luogo il sangue caldo, il reciproco rispetto e l’astuzia, la risposta sarebbe Napoli, città che funge da life-coach del vivere di disordine.
Abbiamo visto:
CON LICENZA DEI SUPERIORI
Dentro la maschera nera
testo e regia di Antonio Gargiulo
da scenari di Commedia dell’Arte
con Sara Saccone, Vito Pace, Antonia Baiano, Emiliana Bassolino, Antonio Gargiulo, Stefano Quisisana
produzione Teat Comedì e ExtravagantesSi ringrazia l’Ufficio Stampa