Operette morali, il Teatro Tram si trasferisce al Maschio Angioino

Si è aperta ieri sera, 9 agosto, nella suggestione del cortile del Maschio Angioino di Napoli, la rassegna “Trame d’estate”, quattro spettacoli assolutamente da non perdere. Anche quest’anno, quindi, il Teatro Tram lascia la sua sala per godere e far godere agli spettatori un’altro angolo della città. L’apertura, davvero sorprendente, è avvenuta con le “Operette morali” di Leopardi, capolavoro che il poeta pubblicò per la prima volta proprio nel capoluogo campano: Sono state portate in scena da Nello Provenzano e Antonio D’Avino, due attori che avevo già avuto il piacere di conoscere, diretti da Mirko Di Martino.

Mi chiedo come abbiano fatto a pronunciare un miliardo di parole senza sbagliare mai! Come ci si ricorda un testo, pure complesso direi, completamente a memoria?

Appena si sono illuminate le luci in scena, mi è apparso chiaro che sarebbe stato un bellissimo atto unico, rivelatosi infatti attraente, provocatorio, dissacrante, delirante, stancante perché coinvolgente. Bella la scenografia: asciutta, essenziale e cosa che trovo sempre gradevole, funzionale. Che bravi Provenzano e D’Avino. Mi chiedo come abbiano fatto a pronunciare un miliardo di parole senza sbagliare mai! Come ci si ricorda un testo, pure complesso direi, completamente a memoria? Ogni volta che sono seduto in platea, confesso, una leggera ansia mi accompagna per tutto il tempo, proprio per il timore che un attore si possa bloccare…Ieri invece, stupore e meraviglia!!

Quando poi è partita anche la musica ho sorriso di cuore. Nella mia testa ho pensato: “Questi del Tram sono proprio fighi!!”. Bella la sottolineatura sonora così incisiva, quasi elettronica, un ingrediente del tutto coerente con il resto, a partire dalle tematiche tratte dall’opera di Leopardi. L’originale contiene 24 testi, ma lo spettacolo ne riporta solo 10, per opportune ragioni di tempo, i cui contenuti sono tuttora moderni, attuali, tanto da catturare immediatamente l’interesse del pubblico presente.

Eppure, eravamo tutti lì ad ascoltare, attenti, silenziosi, cosa non sempre scontata quando si recita all’aperto

Andando al cuore della questione, una cosa bisogna sottolinearla: senza talento, privi di bravura, non si va da nessuna parte. Puoi avere il testo migliore del mondo, ma se non sai renderlo, sei non sei capace di essere credibile sul palco, se non hai le capacità di essere altro da te, allora non sei un attore e nulla può accadere. Al contrario di ciò che è successo ieri sera, che di cose ne sono arrivate tante da quelle tavole. Bravi tutti, vi applaudo anche da queste pagine. Non dev’essere facile raccontare dello scopo della vita, dell’infelicità, delle illusioni, della morte, dei conflitti. Eppure, eravamo tutti lì ad ascoltare, attenti, silenziosi, cosa non sempre scontata quando si recita all’aperto. Non è la condizione migliore per tenere alta la concentrazione degli spettatori. E invece è andata proprio così, segno che attori e registi hanno saputo calamitare.

Gli spettacoli del Tram continuano a confermarsi coraggiosi, audaci, fuori dagli schemi. Dovessero riproporlo anche il prossimo autunno in sala, consiglio di prendere subito i biglietti. Ma in realtà, quello che vi consiglio davvero è di seguire molto da vicino questa bellissima realtà culturale che è il piccolo Teatro Tram.

Abbiamo visto “Operette morali”

Al Tram Teatro di Napoli

Si ringrazia l’Ufficio Stampa

Foto di Valentina Cosentino

 

 

Ritengo la narrazione uno dei piaceri più appaganti della vita. Amo le auto, da sempre. Il primo giocattolo che mi ha calmato da neonato è stato un modellino in latta. Adoro scrivere delle quattro ruote. Adoro scrivere in generale. Ci metto anima, istinto, ritmo e passione.