Tutto suo madre, outing alla rovescia

Poliedrico, effervescente, mimetico e divertente. È quasi impossibile che Gianluca Ferrato non vi strappi una risata, nell’ora e un quarto di monologo “Tutto sua madre“, in scena al Piccolo Bellini di Napoli per il debutto di stagione.

Ma il monologo, seppure brillante, non è comico, e intende più far sorridere che ridere. Così anche il testo, seppure leggero, è denso di significati: come la verve di Ferrato saprà indurvi un sorriso, così il senso sotteso alla rappresentazione saprà stimolare una riflessione.

intende più far sorridere che ridere

Scrivere di identità sessuale, di stigmi sociali, di rapporti familiari non è mai facile, e per farlo con maestria occorre intingere la penna d’oca in inchiostri differenti. Il disimpegno, per tenere abilmente incollati gli spettatori alla scena; la profondità, per colpirli coi segni del testo. In questo si risolve il valore d’un opera, ancor prima della scelta del miglior interprete al quale affidarne l’esecuzione. E il progetto di Roberto Plana ha saputo rendere nel migliore dei modi la sintesi dei due aspetti.

 

 

Si riflette al contrario, in Tutto sua madre, ribaltando lo stigma omosessuale per pervenire alla normalità classificata etero, facendo outing alla rovescia, indirizzando lo sguardo fuori dall’ovvio per permettergli di cogliere da lontano la complessiva disarmonia dei linguaggi che separano piuttosto che unire.

Emerge prepotente in scena la distrofia della coscienza, che si realizza nello stesso momento in cui giudica le azioni altrui, ma anche la maledizione dell’amore tossico, che invece di unire in un’alba di libertà, cuce nel terrore e nella dipendenza, finendo per introdurre strappi, cesure, separazioni, silenzi. Che si compiace solo di se stesso, producendo zavorre e dimenticando la propria missione: costruire radici, indossare le ali.

dimenticando la propria missione: costruire radici, indossare le ali

Un inizio di stagione godibilissimo, arricchito dalla sensibilità di un interprete che non fa mancare l’assenza di altri, in grado di far apparire sul palcoscenico personaggi a bizzeffe, creandoli nella mente di chi osserva, giocando con loro, deridendoli, litigandoci insieme.

È la magia dello spettacolo teatrale nella sua più classica essenza. Ne siamo davvero grati, in incipit di stagione.

 

Abbiamo visto:
TUTTO SUA MADRE
tratto da Les garçons et Guillaume, à table!
di Guillaume Gallienne
con Gianluca Ferrato, per la
regia di Roberto Piana

una produzione Compagnia Molière
al Teatro Piccolo Bellini di Napoli

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Si ringrazia l’Ufficio Stampa

L’idea di creare amuse .it è stata sua. Ma è il suo unico merito, tutto il resto è opera di tanti altri. Non va mai a dormire se non è morto di sonno. Scrive dalla tenera età; ama viaggiare, scoprire, conoscere. Emozionarsi.